Presidente e Assessore confermano volontà politica per rilanciare il CFRS, cacciatori di tessere già in guerra fra loro contro il CFRS

Corpo Forestale Sicilia

Leggiamo sul social WhatsApp “forestali r. s. in divisa” l’appassionata attività in favore dell’Istituzione Forestale siciliana da parte di Forestali dei ruoli di polizia del Corpo Forestale della Regione Siciliana, i quali – per la prima volta – tentano di cogliere l’opportunità della volontà politica favorevole al rilancio dell’Istituzione Forestale siciliana. Non capita molto spesso che una promessa elettorale venga confermata dopo le elezioni.

Il candidato alla presidenza regionale Musumeci, in un incontro con  l’A.N.For. rispondendo ad una specifica domanda posta dal presidente A.N.For. Michele S. Lonzi – presenti altri Forestali, fra gli altri  Santo __________ creatore ed amministratore del social “Forestali in divisa” –   dichiarò che voleva rilanciare il Corpo Forestale siculo, riconoscendo in questa Istituzione valori autonomistici e sociali irrinunciabili. Musumeci, ora presidente della Regione Siciliana e capo del Governo regionale, nell’incontro fra le OO.SS conferma la sua volontà politica di rilancio del CFRS attraverso l’intervento dell’ass. Salvatore Cordaro.

Diciamo che è la prima volta che una volontà politica è dichiarata pubblicamente; da sempre intrighi, gestioni amicali anche da parte di sindacalisti, ecc. sono stati quasi lo scopo primario di attività di riproposizione di norme  o riforma del CFRS. Ricordiamo a noi stessi che l’ultima “riforma”: gradi, ecc., avvenne per intercessione di un sindacalista che – bontà sua – utilizzò la sua personale amicizia per fini sindacali a beneficio dei colleghi “forestali in divisa”.

Ma se per i “forestali r.s. in divisa” l’attuale volontà politica è un’opportunità per ridare dignità istituzionale al CFRS che riconquisterebbe il grado di utilità sociale, operativa e dignità ai lavoratori del proprie, le OO. SS. muovono – legittimamente, ma anche no – con un interesse diverso, non sempre convergente con quello dei “forestali r.s. in divisa” e spesso illusorio. Se dopo oltre tre 45 anni ancora non si riesce ad avere un ordinamento chiaro del CFRS, significa che le precedenti attività politiche e sindacali non sono state all’altezza del compito dichiarato e dovuto. Non diciamo nulla di trasgressivo dichiarando che i politici hanno usato il CFRS per produrre consensi elettorali e i sindacati per contributi di rappresentanza, uno per gestire il potere, l’altro per stare vicino al potere.

Anche se può far male e sebbene i tesserati siano stati “pagati” con benefici alla carota, dobbiamo dire che l’attività sindacale più praticata e redditizia è stata la caccia alle tessere.  In questo caso non sembra sia cambiato nulla, condita da una buona dose di “mamma mi ha fatto bello, mamma mi ha fatto forte, sono il più bello sono il più forte” ci sono già diverse proposte di riforma abbastanza nude, cioè con grande evidenza di superficialità giuridica ed istituzionale.

Comunque – leggendo i post di “forestali r.s. in divisa” – la strategia sindacale (sempre la stessa perché è indirizzata sempre alle stesse persone) pare ottenere buoni risultati. Indipendente dalla proposta, siamo già sulla buona strada della confusione e come al solito le difese di bottega produrranno l’indebolimento dell’azione sindacale. Il rischio che una riforma – ammesso che si faccia – possa avere le caratteristiche di una cassa siciliana, che dona euri e riconoscimenti senza riparare la struttura istituzionale. Come prima, più di prima, c’è il rischio di correre dietro ai mazzi di carote ed è molto probabile che si levino acuti ragli come 15 anni addietro.

Fra le proposte lette – potrebbe essere che alcune non le conosciamo – abbiamo notato che ci sono interessi tipicamente economici, alcune forse con valore di scambio ed altri giuridici. Come sempre c’è chi tira per quelli economici ed accetta l’eventuale (solito) rinvio del “giuridico”; c’è chi vorrebbe il “giuridico” ritenendolo irrinunciabile per non far morire l’Istituzione Forestale. Sebbene contaminati anche noi dal desiderio di percepire emolumenti più sostanziosi, crediamo che questa volta gli euri debbano essere precedunti dal “giuridico”; perché si corre il rischio di ingrossare lo stipendio, ma di non avere più la “casa”.

Dichiarati sostenitori del “giuridico”, apprezziamo le proposte di riforma, ma vorremmo che fossero pensate e studiate con più attenzione di quelle lette che, a nostro opinabile parere, appaiono scritte in fretta e con fini propagandistici. I sindacalisti sono fiduciosi che i “forestali r.s. in divisa”, accecati dallo spirito di corpo, non baderanno alla fattibilità giuridica delle proposte.

Potrebbe essere così.

Ma potrebbe essere che i “forestali r.s. in divisa” dopo una vita variamente e più o meno asinina, decidano di leggere e verificare la fattibilità delle proposte.

Non vogliamo togliere ai nostri pochi Lettori (speriamo siano buoni) il piacere di fare delle verifiche in moto autonomo, così indichiamo solo alcuni di punti di riforma letti od origliati:

1 – dirigenti ufficiali di pubblica sicurezza, l’autore dimentica che in fatto di P S una legge costituzionale da esclusiva competenza allo Stato, che un ufficiale non si può fare per grazia ricevuta come ispettori e commissari, ma per dignità giuridica, istituzionale e sicurezza operativa. Forse sarebbe più sindacale e fattibile, indicare l’istituzione del ruolo degli ufficiali generali del CFRS, lasciando che rivestano le qualifiche previste per il ruolo del fu CFS, dando così un grado di fattibilità giuridica e politica superiore. Però ci può essere anche una ragione più semplice e sindacale per l’evidente superficialità: creare merce di scambio o un cavallo di Troia. I nostri lettori lo sanno (speriamo se lo ricordino) che spesso pensiamo male ed allora pensiamo: proporre il dirigente ufficiale di P S potrebbe essere utile per superare il deficit istituzionale, professionale e psicologico che attanaglia i dirigenti attuali, di fatto impegnati in attività illegali su incarico ufficiale o per eccesso vocazione tirannica. La promozione dei dirigenti regionali – ancora una grazia ricevuta o c’è speranza di una professionalizzazione adeguata alla sicurezza pubblica e del personale sottoposto? – è un cavallo di Troia o è solo la Troia del momento? Chi paga le prestazioni i soliti asini?

2 – comparto sicurezza, è il tema da almeno 30 anni, nel 2008 ci sono stati dei tentativi di soluzione. C’è da superare la diffidenza delle istituzioni statali verso quelle regionali, in particolare il CFRS, che risulta incomprensibile per la pretesa di “corpo di polizia senza testa”, cioè che è gestito da vertici di indicazione politica, con spiccata sudditanza intellettuale e scarsa cultura istituzionale. Ora che sia L’A.N.For di Lonzi a dichiarare la volontà di svolgere attività per il comparto sicurezza, appena coerente, Egli lo ha fatto anche da Comandante del CFRS, ma che la proposta venga dalla ex controparte che ha lottato contro l’accesso al comparto sicurezza, appare un poco sospetto. Certo si può cambiare idea, ma una spiegazione sull’eventuale cambiamento di idea forse sarebbe utile.

3 – Carabinieri si o no, crediamo che si stia dicendo un sacco di cose tutte verosimilmente giuridiche, ma non essendo un programma televisivo, più del consenso degli spettatori, andrebbe valutata la concretezza della realizzazione. In questo caso appare del tutto arbitrario, una forzatura pensare che un politico che si dichiara a favore del rilancio del CFRS, allo stesso tempo possa – senza essere preso per il solito politico incoerente – condividere lo svuotamento  dell’Istituzione che vuole rilanciare. Nessun giudizio sul valore della proposta, ma la coerenza non ci sembra sia stata valutata.

Con questo articolo vorremmo smuovere la discussione ad un livello più impegnato e documentato rispetto al social “forestali r.s. in divisa”, che rimane sempre un ottimo punto d’incontro per lo scambio di opinioni rapide ed istintive che, comunque sono necessarie per esprimere i sentimenti umani di ognuno.

giotornesi@libero.it

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